Non so quanti di voi ricordano quando per le vie di Oria passava
Tutta la famiglia si serviva di questo recipiente in ceramica per i “propri bisogni” nelle 24 ore. Alla mattina di buon’ora chi in casa aveva il compito di svuotarlo (generalmente una donna) lo faceva in due modi: svuotandolo “intr’allu cumuni” (pozzo nero) che stava nell’orto o nella stalla, oppure in un secchio di metallo, solitamente provvisto di coperchio, che veniva posto per strada, vicino la propria abitazione. Passava la “CARRIZZA”, un’autobotte di colore grigio scuro, sulla quale vi montavano oltre all’autista due operai (“carrizzari”) che avevano il compito di prendere i secchi e svuotarli nella botte. Uno di essi era munito di una trombetta a forma di corno in ottone con la quale richiamava l’attenzione degli oritani che
Quando capitava qualche rarissima giornata di inverno che nevicava tanto da rendere impraticabili le vie del centro storico e
Direi che questo proverbio è proprio attuale per ciò che stiamo leggendo su vari forum, siti e blog oritani. Oggi che per me è stata una giornata con molti impegni in famiglia e non ho potuto dedicare molto tempo al blog, si è verificato un evento positivo: ho acquisito sufficienti elementi per capire chi si nasconde dietro il nickname "moralizzatore", che da circa quattro mesi mi sta importunando con dei commenti anonimi sia sul mio blog che su altri. Con questo non voglio dire che lo paragono a quei cosi del proverbio sopracitato, anzi gli voglio più bene adesso di prima.
E’ inutile dire che quanto scritto in questo post è coperto da copyright, in quanto frutto della mia testolina e non copia/incolla da altri siti (ad ognuno i suoi contenuti) [Francesco (detto Franco Arpa) Copyright © 2008 - Tutti i diritti riservati]
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(una richiesta di aiuto: www.aiutiamogabriela.it)